Una nuova collaborazione con una nuova rivista che promuove a 360 gradi il territorio di Puglia!
Nel numero di Dicembre 2025, a pag 26 l'articolo che parla del "fare pro loco" per valorizzare e preservare la cultura immateriale del territorio!
"L’autenticità del territorio è assicurata dall’innovazione nell’alveo delle tradizioni culturali che caratterizzano ciascun’area in cui sia inscritta una comunità operante. L’innovazione tecnologica se, da un lato, ha accelerato i processi della società della conoscenza, dall’altro, ha omologato molte peculiarità legate da relazioni fisiche, interpersonali che, per l’utilizzo invasivo dei mass media si stanno perdendo. Sulla base della Convenzione per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, dell’UNESCO, l’ Unione nazionale Pro Loco d’Italia (UNPLI) ha avviato con ANCI e con il supporto tecnico-scientifico dell’ ICPI del Ministero della Cultura, il primo censimento della cultura immateriale italiana che punta a mappare oltre 200 mila espressioni, pratiche, conoscenze, riti e feste storiche diffuse su tutto il territorio italiano e in particolare dei Piccoli Comuni con una piattaforma digitale che consentirà di fruire dei dati presenti in archivi digitali già esistenti scoprendo i beni immateriali in modo interattivo e coinvolgente. “Fare pro loco” infatti consente di promuovere un patrimonio fatto di saperi, conoscenze, espressioni che si tramandano di generazione in generazione solo grazie alla relazione umana, al racconto e all’impegno delle persone che fanno di tutto per tenere viva l’identità della propria comunità. Grazie alla capillarità delle Pro Loco, agli operatori culturali territoriali e alla sinergia con le amministrazioni locali è possibile condurre un vero e proprio lavoro di recupero delle innumerevoli espressioni e tradizioni custodite molto spesso nella memoria e nella conoscenza di un singolo individuo e che rischiano di perdersi. Ecco, dunque, l’irrompere dello story telling territoriale che se, da un lato, racconta attraverso parole, musica e immagini, ciò che è stato, contemporaneamente ispira e rinnova la creazione di forme vivifiche legate al tempo presente ed alle sue pulsioni. Ma fare story telling non è sufficiente per trasformare in azione formativa la performance che vede Comunità e Territorio intimamente connessi: per promuovere nell’IO di ciascun membro di “quella” comunità una coscienza propulsiva, aperta all’innovazione nell’alveo della tradizione culturale immateriale è necessaria, infatti, la consapevolezza legata all’azione, una sorta di meta cognizione sull’oggetto, sugli strumenti e sulle finalità dell’azione stessa . Il comitato regionale UNPLI Puglia APS attivo dal 1992, con il suo Presidente, rieletto per il suo terzo mandato, Rocco Lauciello, nell’ottica della sinergia e dell’innovazione nel solco della tradizione ha promosso la cultura immateriale di Puglia nell’87^ edizione della Fiera del Levante di Bari, con una serie di incontri in cui i diversi territori pugliesi sono stati rappresentati: dai riti della Settimana Santa, ai Cortei Storici, dal Carnevale Barocco alle Bande musicali, dal Palio di Oria alle Tavole di San Giuseppe. UNPLI Puglia, infatti ha riorganizzato il proprio parterre in 14 “delegazioni” che rappresentano altrettante koinè territoriali congiunte da vicinanza geografica e comunanza culturale i cui rappresentanti eletti dalle pro loco afferenti a ciascuna delegazione, compongono il consiglio regionale UNPLI Puglia. L’incontro tra delegazioni è un’occasione ulteriore di formazione per i volontari del Servizio Civile Universale presenti presso le sedi Pro Loco Unpli accreditate e, in generale, per tutti i giovani che a vario titolo, come stagisti o tirocinanti, coadiuvano i volontari nel “fare pro loco” nei comuni di riferimento acquisendo proprio quella “consapevolezza” sopra citata. E’ recente anche l’avvio del primo censimento degli info point che grazie all’Art. 11 comma b della Legge n. 25 dell’11/06/ 2018 possono essere gestiti dalle pro loco cittadine per conto dei Comuni con al proprio interno, figure professionali dell’accoglienza e della promozione turistica in grado anche di formare le nuove generazioni nella volontà di “agere pro loco”. La cultura popolare, infatti, pur radicata nelle viscere profonde dell’etnia che l’ha generata, è viva, come la lingua che si usa per comunicare, com’essa è immateriale perché simbolica e rappresentando il mondo reale è un fenomeno in costante divenire e pur essendo attaccata dall’omologazione della cultura di massa sopravvive nella consapevolezza identitaria che si rispecchia nel genius loci di ciascun territorio. Gli usi e i costumi di un popolo che ha consapevolezza della storia che li ha generati, sopravvivono ovunque e possono apportare linfa nuova nel dialogo tra etnie e gruppi sociali diversi."