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La curte de le mite                                ( sceneggiatura originale di Maria Gabriella de Judicibus)

PREFAZIONE Un’antica leggenda friulana è stata “riscritta” completamente nel corso di un  laboratorio di scrittura creativa da me gestito presso l’Istituto d’Istruzione Secondaria di II° “Antonietta De Pace” di Lecce. Per i miei studenti ho ambientato la storia nel Salento, territorio in cui sono nati e vissuti ma che non hanno mai considerato come utile contesto per un genere letterario quale può essere una scrittura teatrale. Ho dunque variato  in base al differente contesto culturale popolare salentino alcuni aspetti della fiaba originaria, introducendo elementi folklorici strettamente legati all’ambito musicale, coreografico, antropologico della tradizione salentina. Poiché ci si augura che la fiaba e la sua rappresentazione grafica, multimediale e scenica possa valicare i confini italiani, è stato introdotto accanto al narratore in Italiano, un narratore in Inglese che dovrebbe sintetizzare i fatti narrati e consentire di comprendere attraverso la gestualità e l’espressività dei personaggi l’evolversi della storia fino al suo epilogo. Ovviamente, per onorare la lingua salentina, dovrebbe esser presente sulla scena anche un narratore in dialetto per consentire di “gustare” la forza onomatopeica di alcuni lessemi salentini e la forte resa di talune espressioni e proverbi salentini del tipo “Quannu lu tiaulu te ‘ncarizza, l’anima ‘nde ole” ovvero “Quando il diavolo ti accarezza vuole l’anima” che potrebbe essere la chiave di lettura dell’intero lavoro. 

1° SCENA Personaggi: Narratore poi contadini; Salvatore; Pescatore Entra il Narratore e la scena è buia, luce solo su di lui Narratore: - Una volta, le gazze erano tutte nere….(si guarda intorno e pian piano la luce illumina i contadini che entrano in scena e si muovono finchè lui non finisce di parlare) Ma dobbiamo cominciare dall’inizio…Dunque, questa storia è ambientata nel Salento, una terra che oggi appare fertile e gioiosa ma che un tempo era malarica, infestata da briganti e dove i contadini lavoravano come bestie sottoposti alle angherie dei nobili…. (Parte il canto tradizionaleCigg’è beddhu lu sonnu alla ‘mmane”…cantato e mimato da un contadinello oppure la performance delle tabacchine con il canto “Fimmene Fimmene”

  • Come dicevo ( la luce si riaccende sul narratore) - la vita era dura per i contadini e molti morivano precocemente lasciando orfani i loro figliuoli….Questo accadde a Salvatore, il protagonista della nostra storia che fu allevato da un pescatore, un tipo brusco ed egoista che sfruttava il ragazzo…

 (Si illumina la scena in cui Salvatore ed il Pescatore dialogano; Salvatore è sulla scena con un secchio contenente le esche mentre il pescatore entra dopo) Pescatore:- Salvatore! Salvatore! (entra nervoso) Ma non senti quando ti chiamo? Salvatore:-Ho risposto.. Pescatore:-Che stai facendo? Ancora con queste esche? Sbrigati, dai! Le reti le hai sistemate? Salvatore:- Ancora no perché non ho avuto tempo… Pescatore:- Senti brutto fannullone, io non ti mantengo gratis, hai capito? Vedi di finire tutto per stasera se non vuoi coricarti a digiuno…io vado all’osteria, quando torno porto il tuo pezzo di pane e vedremo se te lo sarai meritato! (Esce. Salvatore borbotta tra sé e sé e infine sferra un calcio al secchio delle esche) Salvatore:-Basta! Odio queste esche e questa vita! Mi fa schifo questo ubriacone bastardo! Me ne vado…Qualsiasi cosa è meglio di questo… (prende la giacchetta, il cappello e una vecchia coperta e va via)2° SCENAPersonaggi: Narratore, Salvatore, Ragazza misteriosa Narratore;.Salvatore camminò a lungo, attraversò paesi e campagne, dormendo dove capitava ed ogni notte faceva uno strano sogno (Luce su Salvatore che dorme sotto la coperta. Una ragazza si avvicina e gli parla con voce suadente, ha una maschera sul viso) Ragazza misteriosa:- Salvatore! Mio carissimo Salvatore! Che aspetti a fare la tua fortuna? Cerca la corte delle gazze ladre! Troverai un tesoro! (Salvatore si sveglia e cerca di toccare la fanciulla che non si lascia prendere) Salvatore:-Vieni qui! Lasciati vedere! Chi sei? Cosa vuoi da me? Fanciulla:- Te l’ho detto chi sono! La tua Fortuna! Ascoltami! Cerca la corte delle gazze ladre…non è lontano da qui..ci incontreremo là…vedrai….Ti aspetto! 3°SCENAPersonaggi: Narratore, Salvatore, Una contadinaSalvatore era ossessionato dalla fanciulla del sogno e cominciò a chiedere ad ogni persona che incontrava notizie su quella misteriosa corte ma nessuno aveva mai sentito parlare di quel posto tranne una contadina  Contadina:-Che devi fare alla corte della gazze ladre, figlio mio? Salvatore:- Voglio andarci, là troverò la mia fortuna! Contadina ( facendosi il segno della croce): Figlio! Non andare! Quello è un posto maledetto! Nessuno dei bravi cristiani passa mai di là… Salvatore ( brusco, prendendola per un braccio):- Tu allora sai dov’è! Presto, parla, indicami la strada Contadina:-Non posso, non posso, è un posto maledetto! Salvatore:- Maledetta sarai tu se non mi dici subito dov’è! Contadina:-Va bene, come vuoi tu, figlio mio ma non dire che non ti ho avvertito.Cammina sempre diritto per questa strada ed alla fine troverai un bivio, vai a sinistra e poi addentrati nell’oliveto; al centro di esso, in una radura, troverai una costruzione a corte….E’ là! 4°scenaPersonaggi: Narratore, Salvatore, Padrona, Angelo Narratore: Salvatore giunse ben presto nel luogo indicatogli e ciò che lo colpì fu il gran numero di gazze che svolazzavano intorno Salvatore ( guardandosi intorno):Che strano posto! Sembra disabitato…quante gazze! Una voce dall’interno lo chiama. E’ la Padrona.  Padrona:- Salvatore! Salvatore! Ti aspetto da tempo! Finalmente sei arrivato! Che aspetti? Entra! Compare la Padrona, una donna bellissima e inquietante che va’ incontro a Salvatore Padrona:-Vieni, vieni mio caro ragazzo…qui farai la tua fortuna…io ho bisogno di lavoranti intelligenti ed ambiziosi come te Salvatore;- Ma come sa il mio nome? Padrona:- Questo è un piccolo paese ed io ho sentito dire che cercavi la corte delle gazze ladre…eccola qui! Sei arrivato e ora non dovrai più preoccuparti di nulla…(chiama Angelo) Angelo! Vieni a conoscere il nostro Salvatore…( arriva Angelo, un ragazzo poco più grande di Salvatore) Angelo:-Ciao Salvatore! Benvenuto nella nostra casa… Padrona:-Vedi Salvatore, per poter essere assunti qui da me, è necessario superare alcune prove…una è molto semplice e l’altra un po’ più complessa ma sono certa che tu saprai cavartela (prende una scopa di saggina e la porge a Salvatore) Tieni, devi solo scopar via questa farina che è volata dappertutto, ammucchiala in quell’angolo! Ci vediamo quando avrai finito! (esce) Salvatore ( scopa da una parte e la farina si ammucchia dall’altra):-Ma che cosa succede? Perché la farina non si ammucchia? Sembra animata! Accidenti, non ce la farò mai! Angelo ( ridendo):- No?! Eppure è semplicissimo! Guarda! ( fa un gesto con la mano e la farina si ammucchia da sola da un lato) Salvatore ( stupito, lasciando cadere la scopa per terra).-Ma come hai fatto? Sei un mago! Angelo:- Eh! Che paroloni! Per così poco! (torna la padrona)Padrona:- Bene, bravo Salvatore, vedo che impari presto! Salvatore:- Veramente è stato Angelo! Padrona:- Ne sei sicuro? Prova a spostare tutto il mucchio da quella parte… Salvatore fa lo stesso gesto che ha visto fare ad Angelo e la farina si sposta Salvatore:- Ma è fantastico! Ci sono riuscito! Angelo:- Diciamo che lei ( fa cenno alla padrona) ti ha dato un aiutino ma tra poco saprai cavartela da solo, vedrai! Padrona:- Bene, ora andate a dormire, è tardi e domani ci aspetta una giornata intensa… 5°SCENA Personaggi: Salvatore, Angelo, Essere, Padrona, Contadini (Sulla scena si muovono vari lavoranti, ad un certo punto arriva l’essere dalla piuma di gallo, ha un mantello ed un cappello che  copre il volto) Essere ( è avvolto in un nero mantello e parla imperioso ai contadini che sembrano impauriti) -Chiamate la Padrona, presto! Ditele che sono qui e non ho tempo da perdere! I contadini tremanti  vanno via tutti a chiamare la padrona mentre Angelo e Salvatore rimangono in un angolo della scena Salvatore – Ma chi è? Angelo:- Non lo so ma deve essere molto potente perché è l’unico essere sulla faccia della terra che faccia paura alla Padrona Essere (rivolto ai due):- E voi che borbottate? (si avvicina a Salvatore e parla con tono mellifluo che fa rabbrividire) Tu…tu sei un nuovo arrivo, è vero? Bravo, bravo ragazzo mio, lo sai che qui farai la tua fortuna… Angelo(parandosi di fronte all’essere): -E’ nuovo, ancora deve superare la prova della notte… Essere (fulminando Angelo con lo sguardo):- E tu di chè ti preoccupi? La supererà, gli conviene…e conviene anche a te, perciò fai in modo che tutto vada per il meglio o… Arriva la Padrona che interrompe la frase Padrona ( con tono carezzevole e umile):- Vossignoria non mi aveva avvisato del suo arrivo! Essere:-Perché ti devo avvisare forse? Io arrivo quando mi pare e tu devi essere sempre pronta e anche i tuoi lavoranti che a quanto pare hanno la lingua lunga! Padrona:- Non faccia caso a loro! Li addestrerò io, non si dia pensiero…ma ora venga, venga in casa a riposare dal lungo viaggio Essere ( avviandosi con lei):-Come sei gentile! Mi preoccupa un po’ questa gentilezza eccessiva! Che stai tramando? Padrona:-Niente! Niente! E poi, come potrei nascondere qualcosa a…vossignoria! Essere:-Ecco, brava, lo sai che non puoi e non devi nascondermi nulla…sarebbe la tua rovina…. (la luce si spegne su di loro e si riaccende su Salvatore e Angelo) Salvatore:- Ma che volevi dire? Che storia è quella della notte da passare? Angelo:- Vedi, la prova più difficile da superare è quella di trascorrere una notte intera con i fantasmi che dimorano da queste parti Salvatore:- Fantasmi!? Angelo:- Si, si, lauri, sciacuddhi, scazzamurrieddhi, folletti dispettosi che intrecciano le code ai cavalli, sparpagliano la farina per l’aia, tirano i piedi a chi dorme e mille altri dispettucci…e poi spiriti di suicidi anime maledette che si trascinano senza pace nella notte… Salvatore:-Non ce la farò mai a vincere il terrore! Angelo:-Ce la farai perché io sarò conte…accenderemo un bel fuoco, avremo una coperta che ci scaldi e io ti darò il coraggio che ti manca Salvatore:-Ma è proprio necessario? E quando sarà questa cosa? Angelo:-Se vuoi essere dei nostri, è indispensabile e non dovrai aspettare molto perché sarà questa notte… (Buio e poi musica e scena del ballo dei fantasmi)6°SCENA (Mercato) Luce fioca come se fosse alba, Salvatore dorme per terra e Angelo lo sveglia Angelo:-Salvatore!Salvatore svegliati! Oggi è giorno di mercato!Salvatore:-Oddio! Ma che ore sono? Non si è ancora levato il sole!Angelo:-Lo so bene! E’ per questo che dobbiamo muoverci subito, dobbiamo essere al mercato di Lecce all’albaSalvatore:-Ma che cosa andiamo a fare al mercato?Angelo:-Andiamo a vendere il bestiame…Guarda, ecco la padrona che sta già preparando gli altri ( si accende il riflettore sulla padrona che parla con due lavoranti) Padrona:-Allora, è tutto chiaro vero? Ora voi andrete con Salvatore ed Angelo e naturalmente non vi sognate di tornare prima che faccia notte! Guai a voi se dovessero scoprirvi! Vi incenerisco prima che qui arrivi qualcuno! (si rispegne la luce sulla padrona e si riaccende su Salvatore ed Angelo) Salvatore:-Io non capisco! Perché li minaccia? Cosa dobbiamo vendere al mercato? E perché non devono tornare prima di notte?Angelo:- Perché altrimenti i clienti si accorgono di essere stati truffati…invece non trovandoli più nella stalla al mattino, penseranno semplicemente a qualche ladro…Salvatore:-Nelle stalle?!Angelo(ridendo):-Tu dove li tieni gli animali?Salvatore:-Ma io non ho animali! Noi non abbiamo animali!Angelo:-Adesso si:guarda! (si accende il riflettore sui due lavoranti trasformati in bestie da vendere) Padrona;-Ecco i vostri bei capi di bestiame da vendere al mercato! Mi raccomando, tirate sul prezzo, fatevi pagare bene, sono due bestie magnifiche, sane, floride, giovani ed anche…pensanti! (ride andando via.Salvatore e Angelo si avvicinano ai due e si spegne il riflettore su loro mentre si accende sul Narratore che entra) Narratore:Già…Questa Corte ha qualcosa di losco che Salvatore comincia a scoprire pian piano…La magia è di casa, questo è evidente ma ciò che comincia a preoccupare Salvatore è l’uso che di questa magia si fa alla corte…si truffa il prossimo! (il Narratore esce di scena e sulla scena si vede il mercato:donne che vendono e chiaccherano tra loro; arrivano Salvatore e Angelo) Salvatore:- Ti dirò Angelo che questa storia mi piace poco…Angelo:- /Contando il denaro e mettendolo nella sua borsa) Ma perché? Che c’è di male? Quelle due bestie che abbiamo venduto ci hanno fruttato un bel gruzzolo, mi sembra!Salvatore:-Ma è una truffa! Sono i nostri compagni!Angelo:- E infatti torneranno alla corte appena farà buio…Dai, non stare a pensare a queste cose…vieni, divertiamoci un po’…guarda quel gruppo di persone, cantano e ballano la pizzica , il nostro ballo tradizionale, stiamo a guardare! ( il gruppo canta e balla, in particolare Salvatore è attratto da una bella ragazza che balla da sola al centro, quando smettono di cantare e ballare si fermano in gruppo a chiaccherare e Salvatore e Angelo ricominciano a parlare tra loro) Salvatore:- Angelo hai visto quella ragazza? Mi mette il fuoco addosso! E’ come se la conoscessi da sempre…Angelo:-Vai a presentarti allora, che aspetti? (Salvatore si avvicina alla ragazza che gli sorride) Salvatore:- Sei bravissima, lo sai? Mi piacerebbe imparare a ballare per poter ballare con te!Ragazza:-Se vuoi posso insegnarti ma ci vuole tempo e passioneSalvatore:- La passione c’è, il tempo un po’ meno…Ragazza:-Perché, cosa fai?Salvatore:-Lavoro alla Corte delle gazze ladre…Ragazza ( cambiando tono ed allontanandosi):-La corte?! Tu abiti là?!Salvatore :-Si, perchè ? Che c’è che non va? (Angelo che fino a questo momento è stato distante si avvicina e si intromette) Angelo:- Salvatore si è fatto tardi, dobbiamo tornare!Salvatore:-Aspetta Angelo ( rivolto alla ragazza) Spiegami che cosa c’è che non va alla Corte… La ragazza guarda Angelo timorosa Ragazza:- Fattelo spiegare da lui che cosa c’è che non va… (si allontana) Salvatore:- Aspetta! Accidenti! ( rivolto ad Angelo) Stavamo parlando tranquillamente quando ho nominato la Corte e lei ha cambiato faccia!(prende Angelo per un braccio) Senti, tu mi devi spiegare che diavolo c’è che non va in questo posto!Angelo ( divincolandosi): Ma niente, niente! E’ che la gente è invidiosa del successo altrui ed ha paura di coloro che come noi sanno usare la magia!Salvatore:-Se è per questo io non so usare proprio niente…Angelo:-E non la saprai usare mai se non la smetti di farti inutili problemi! Devi scegliere da che parte stare, Salvatore!Salvatore:- Ma se non ho altro posto dove andare! E’ chiaro che sto con te!Angelo:-E allora andiamo, dai, che tra poco tramonta il sole e la strada è tanta! (Angelo si incammina ed esce di scena, Salvatore rimane un po’ indietro, la ragazza ne approfitta peri avvicinarsi velocemente a lui per consegnargli  un biglietto e poi va via, Salvatore legge ad alta voce e poi mette il biglietto in tasca prima che se ne accorga Angelo) Salvatore(legge):- Devo parlarti! Domani, qui, alla stessa oraAngelo ( tornando indietro):-Cos’è, non cammini?Salvatore(nascondendo il biglietto):-Certo, certo, eccomi… (escono) 7°SCENANarratore:Salvatore non trova pace, non riesce a dimenticare lo sguardo della ragazza e il giorno dopo è puntuale all’appuntamento (Entra Salvatore e dall’altra parte entra la ragazza) Salvatore:-Ciao! Come vedi sono qui e non ho fatture o malocchio con me!Ragazza:-Non scherzare con queste cose! Ho voluto rivederti proprio per questo! Tu mi sembri un bravo ragazzo e quel posto non è per teSalvatore:-Che ne sai tu di cosa è per me o non è per me! Non mi conosci!Come io non conosco te…Come ti chiami?Ragazza:-Bianca e tu?Salvatore:-SalvatoreBianca:-Hai un nome che dovrebbe insegnarti ad avere cura della tua anima!Salvatore ( turbato):-Che vuoi dire? Che cosa c’entra la mia anima adesso?Bianca:-In quella corte…si mormora che ci abiti il demonio in persona!Salvatore:-Addirittura! Quante storie per qualche trucchetto magico…Bianca:-Questi trucchetti magici, come dici tu, costano la vita a parecchia gente…Salvatore ( serio e spaventato, la prende per le braccia):- Ma che dici, ora esageri!Bianca:-Stai attento Salvatore, guardati bene attorno, osserva ciò che accade e ti accorgerai ben presto che il pericolo è grande..Salvatore:-Ascolta, io ora devo andare perché altrimenti si accorgeranno che manco dalla corte e non vogliono che sappiano di te ma…voglio rivedertiBianca:-C’è una casa abbandonata dietro l’uliveto che circonda la corte…vediamoci là domani, al tramonto… (la luce si spegne e si riaccende sul narratore) 8° SCENA                                                                      Narratore:Salvatore e Bianca continuano ad incontrarsi di nascosto e tra loro nasce l’amore; qualcosa nel contegno del ragazzo insospettisce la Padrona che interroga Angelo (Angelo e la Padrona) Padrona;- Allora? Sei riuscito a sapere qualcosa?Angelo:-No, non si confida più con me..io gli ho fatto molte domande ma più chiedo e più si chiude in se stessoPadrona:-Sei un buono a nulla!Non ti ho insegnato proprio niente?Angelo:-No Padrona! Ti prego! Non farmi usare la magia su di lui! E’ mio amico!Padrona ( ridendo beffarda):-Ma che commozione! Che momento romantico! Questo avanzo di galera ha trovato un amico! (lo spinge da un lato) Fatti in là! Non ho bisogno di te! So ben io come convincere quel piccolo imbecille a legarsi a me anima e corpo! Vai a chiamarlo, presto! Digli che devo parlargli subito! (Angelo esce e torna dopo un po’ con Salvatore poi va via) Salvatore:-Padrona mi ha fatto chiamare?Padrona ( prendendolo sottobraccio e accarezzandolo):- Mio caro, carissimo ragazzo! Voglio farti svagare un po’…mi sembri sempre così triste…su, spiana questa bella fronte, fammi un sorriso…ti poto con me alla corte della contessa di Lecce!Salvatore ( impressionato e attratto dalla promessa):-La corte di Lecce! Ma io…io sono solo un povero contadino ( si guarda il vestito) vestito in questo modo…come posso presentarmi alla corte della contessa?Padrona:-Non preoccuparti per questo…a noi non servono abiti eleganti…tu sei con me ed io ti mostrerò quanto potente sia la mia persona…tutti si inchineranno a noi, mio caro, te lo prometto (chiama a gran voce) Angelo! Angelo! Angelo:-Padrona eccomi!Padrona;-Presto, fai preparare carrozza e cavalli:andiamo a Lecce!                                                                  9°SCENA La contessa di Lecce è al centro della scena (intermezzo di canto e musica con coreografia)  Narratore:-In quei tempi, Lecce e tutto il Salento era dominato da conti e baroni che spadroneggiavano, approfittando della protezione spagnola…Ma ecco la Padrona e Salvatore dinanzi a Sua Signoria… (Entrano la Padrona e Salvatore…la contessa si inchina) Contessa:-Mia Signora! Qual buon vento la conduce nella mia dimora?Padrona:-Il piacere di vederla cara contessa.Contessa:-Il piacere è tutto mio, Signora, come sempre…lo sa che sono la sua serva fedele..Padrona ( guardando Salvatore con compiacimento):-Lo so, lo so ed ora ne è a conoscenza anche questo bel giovanottoContessa (sorridendo diabolica):-Veramente un magnifico giovane! Non c’è che dire! E’ un nuovo acquisto della Corte? Si prevede …diciamo così…la partenza di qualcuno?Padrona:-Eh già…qualcuno che ultimamente non mi serve più come mi servite voi, cara contessa…qualcuno che non è più fedele solo a me…che ha osato trasgredire ai miei ordini…Contessa ( rabbrividendo):-Io non mi metterei mai in queste condizioni…Sua Signoria lo sa bene!Padrona:-Certo, certo ma ora…fate preparare qualcosa da mangiare per me e per il mio amico…il viaggio ci ha messo appetitoContessa:-Certo, certo, seguitemi…vi farò imbandire in quattro e quattr’otto un pranzetto con i fiocchi (si spegne la luce sul terzetto che si allontana)                                                                        10 SCENA La luce si riaccende sulla corte dell gazze, al centro della scena c’è Angelo, morto, su di lui volteggia una gazza ladra; arrivano Salvatore e la padrona…Salvatore accorre e si inginocchia accanto all’amico Salvatore:-Angelo!Angelo! Amico mio rispondi! Che cosa ti è successo? Chi è stato? Che ti hanno fatto? Oddio! Oddio!Padrona(glaciale):- Stava bene fino a ieri sera! Deve essersi trattato di un attacco di cuore…il cuore, purtroppo, gioca brutti scherzi…Salvatore (piangendo):-Amco mio! Ho perso il mio unico amico! Avrei dovuto essere qui con lui!Padrona:-Per fare che cosa? Impedirgli di morire forse? Ragazzo, non hai ancora capito che ognuno di noi è solo dinanzi al proprio destino? Piuttosto stai attento a te!Salvatore:-Che cosa vuol dire? E’ una minaccia forse?Padrona:-No, direi piuttosto un consiglio….non sprecare la tua occasione…oggi siamo vivi e domani chissà…(esce) Salvatore:-Amico, amico mio…non posso perdonarmi di averti abbandonato…ho bisogno di vedere Bianca…E tu, vai via maledetta gazza! Si spegne la luce                                                                 11 °SCENA Bianca e Salvatore Bianca:-Te l’ho detto Salvatore…quello è un  posto  maledetto…accadono cose terribili!Salvatore:-Ma come posso fare…non posso sottrarmi alla potenza della Padrona…Lei fa di me quello che vuole!Bianca:-Ascolta…io voglio aiutarti…mia nonna mi ha insegnato a difendermi dalla magia nera…lei diceva sempre che l’amore è più forte di qualsiasi maleficio…aspetta…guarda…(si taglia una ciocca di capelli e li lega con un nastrino facendone una collana) Tieni, metti questo pegno d’amore intorno al collo e tienilo sul cuore…ti proteggerà al male finchè non avrò trovato il modo di combattere quella creatura maligna!Salvatore:-Bianca ho paura per te! Non voglio che ti accada niente di male!Bianca:-Non preoccuparti, non sono la sprovveduta che pensi…ho in mente qualcosa…  (la luce illumina il narratore) Siamo all’epilogo di questa affascinante vicenda…due donne si contendono il bel Salvatore: una vuole la sua anima per dannarla, l’altra vuole il suo cuore per salvarlo…chi vincerà? (si spegne la luce e si riaccende su Bianca che chiama la Padrona) Bianca:- Esci fuori dalla tua tana, creatura malefica! Sono venuta a sfidarti!Padrona( avanzando mentre Bianca indietreggia):- Chi sei tu, piccola, misera ragazzina! Come osi sfidare me e la mia potenza! Non sai che dinanzi a me si prostra anche la contessa di Lecce?Bianca:-Io non sono la contessa di Lecce e non voglio esserlo! Non ho bisogno del suo denaro e delle sue ricchezze conquistate affamando la povera gente! Padrona:-Ma che buoni sentimenti! E che fierezza! Peccato che tra poco tremerai come una piuma al vento innanzi a me!Bianca:-Se sei davvero così potente come dici non dovresti aver paura di accettare la mia sfida!Padrona:-Paura? Per me è un gioco! Un gioco divertente distruggerti!Bianca:-Sono pronta! Ma se vincerò io tu dovrai piegarti alla mia volontà…Padrona:-Peggio! Verrei annientata e tutto questo ( indica la corte) diventerebbe tuo! Ma ciò non accadrà mai perchè ti pentirai amaramente di avere osato sfidarmi!Bianca:- Sono pronta…dimmi che cosa devo fare!Padrona:-Hai detto che il tuo cuore non mente…(cominciano ad abbassarsi le luci e le gazze svolazzano au mentando di numero) e che non ti inganna…allora…allora dimmi…(le gazze sono numerosissime e volano intorno) quale di questi uccelli è il tuo bel Salvatore? Indicalo e se sbaglierai sarai trasformata per sempre in una gazza ladra… Bianca guarda attentamente tutti gli uccelli e sembra disorientata ma improvvisamente lancia un  grido di trionfo Bianca:-Eccolo!E’ lui! E’ lui il mio amore…ha la ciocca chiara dei miei capelli sul cuore….il suo petto bianco lo distingue da tutti…(si volta verso la Padrona che si stringe la gola con le mani e cade lentamente a terra)Padrona:-Maledetta! Soffoco! Hai vinto! (si spegne la luce e comincia la musica; riflettore sul narratore e poi sulla scena per il ballo finale) Narratore:-L’amore trionfa ed ecco svelato il mistero del colore bianco che da quel giorno illumina il petto delle gazze ladre…Naturalmente, come in tutte le fiabe, Salvatore e Bianca vissero felici e contenti circondati dall’affetto dei lavoranti ormai liberi dal terribile maleficio della padrona…  Balli e canti finali

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