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" La forza della parola" Ricordo dell'Avvocato Giuseppe de Judicibus

download.jpgSeconda edizione Premio Avvocato Giuseppe de Judicibus ( Taranto 15/10/1921 – Lecce 12/02/2014)

In occasione della seconda edizione del premio dedicato ai giovani penalisti, ricordiamo la figura di Giuseppe de Judicibus, Avvocato Penalista Cassazionista del Foro di Lecce. I versi in latino sono di Luigia Cappello, sua moglie, poetessa e cultrice di Lettere Classiche.

Giuseppe de Judicibus è nato a Taranto, il 15 Ottobre 1921, da un’illustre famiglia di nobili origini. Tarantino di nascita ma Leccese d’adozione come lui stesso amava definirsi, ebbe modo di soggiornare per lunghi periodi nel capoluogo salentino fin dall’infanzia, in seguito al trasferimento del padre, Eugenio, allora Capitano del Regio Esercito Italiano. Frequentò con successo il Liceo Classico ove incontrò la sua futura consorte, Luigia Cappello che sposò subito dopo la guerra e con la quale convisse, a Lecce, fino alla fine dei suoi giorni, eleggendo definitivamente questa città come luogo ove esercitare la propria professione e far crescere la propria unica figlia, Maria Gabriella. Laureatosi brillantemente in Giurisprudenza, a Bari, discepolo prediletto del Prof. Aldo Moro, suo Relatore nella discussione della Tesi “ Antigiuridicità del Tentativo”, alla carriera universitaria che, pure, gli si offriva come consona alle sue non comuni doti speculative e umanistiche applicate alla ricerca e all’esercizio del Diritto, preferì abbracciare la professione per la quale, fin dal primo anno d’università, si era speso: l’avvocatura penale. Egli vide sempre in essa il senso più profondo dell’espressione “ad vocatum”, schierandosi dalla parte del diritto degli oppressi, delle vittime di situazioni sociali spesso disumane, principali corree dei più orrendi delitti. Fu proprio durante una delle sue più famose arringhe, perorando la causa di una uxoricida dai giornali indicata come “la belva di Martina Franca”, che il giovane e brillante avvocato impegnato in una requisitoria appassionata e stringente, fu notato da uno dei più stimati e celebri principi del Foro dell’epoca: Oronzo Massari, che subito dopo il successo di quel processo, invitò Giuseppe de Judicibus ad affiancarlo, entrando a far parte del suo studio legale. Cassazionista prestigioso, splendido oratore, giurista consapevole e lungimirante, Giuseppe de Judicibus è stato anche giornalista, poeta e scrittore teatrale. Nel volume “ La Forza della Parola”, edito nel 1995, la cui lettura consigliamo a tutti coloro che vogliano intraprendere la sua stessa professione, l’Autore raccoglie alcune tra le sue più interessanti arringhe, accanto alle testimonianze di stima ed affetto di colleghi e uomini di cultura dell’epoca ed a splendide poesie che racchiudono ed esprimono, nella modalità propria ed unica del verso, l’intensità del Suo pensiero, profondo, lucido, improntato a quella pietas latina che costituisce il valore più profondo della nostra civiltà, senza la quale il diritto diventa spietata e barbarica vendetta o si riduce a meccanico e cinico calcolo.

Joseph1

di Luigia Cappello de Judicibus

Cum subit illius dulcissima aestatis dies

qua tu, ipso sole pulchrior, mihi apparisti

et manum meama primum in tuam tenuisti,

acerbus animi motus me torquet et excruciat.

Cineres sunt hodie decora facies tuae.

Avida Mors tamen non Te omnino abstulit.

eloquentiae tuae vis immutata exstat.

Animosam et firmam vocem in foro levasti

ad eos defendendos qui pauperes erant

atque Te vocabant pro suo iure negato

habentes pro certo Te integerrimum esse

 numquam divitiarum vilisque pecuniae servum.

Orationes tuae quae ab imo corde oriebantur

sententias afferebant cum elementia coniunctas

miserorum lacrimas in novas spem vitae mutabant.

Dicendi tua virtus magistratibus suasit

iura numquam legis abesse ab humana pietate

atque poenas non ulciscendi studium esse

sed incitamentum ad errata praeterita agnoscenda

monitus ad inveniendam amissam dignitatem.

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